Giuseppe Salghetti-Drioli cominciò la sua collaborazione a fianco dello zio alla fine del sec. XVIII e in molti atti compare in veste di suo rappresentante. La sua azione a fianco dello zio fu determinante per il decollo della fabbrica sia in termini di organizzazione interna, che emerge chiaramente dall’uso ordinato e sistematico delle registrazioni contabili e della corrispondenza commerciale, sia per l’espansione su parecchie piazze estere, agevolata dagli incarichi consolari ricoperti da Giuseppe. Fu infatti vice-console, prima, e agente consolare, poi, durante la seconda dominazione austriaca, del Regno di Napoli e delle Due Sicilie e vice-console del Granducato di Toscana. Subentrò in toto allo zio dopo la sua morte, avvenuta il 14 luglio 1808 e gestì la fabbrica in anni politicamente e militarmente turbolenti fino alla sua repentina scomparsa, avvenuta il 15 maggio 1822. Lasciò due figli minori, Francesco e Giovanni, per i quali il Tribunale di Zara, in ossequio alle ultime volontà del defunto, nominò come tutrice la madre Giuseppina Bassan.