Amatissimo genitore, devo accusare la mia trascuranza nell’aver ommesso di scrivere nello scorso ordinario. Mi perdoni, signor padre, che tutta mia fu la colpa per non aver ricordato a tempo ai miei precettori il mio impegno. Le prometto di essere in avvenire più attento. Sto benissimo in ogni rapporto. Avanzi i miei cordiali saluti all’affettuosissima signora madre e colla sua benedizione mi segno
suo affettuosissimo obbligatissimo figlio Francesco
Padova, 18 settembre 1819
Nel verso: All’ornatissimo signore il signor Giuseppe Salghetti-Drioli Zara