Carissimo signor padre, cresce sempre più la mia consolazione nel rilevare dalla pregiatissima sua che sempre più si ristabilisca. Spero ancora che la mia cara genitrice stia bene. Anticipatamente mi conforto colla speranza di abbracciare ambedue nella buona stagione. Io sto benissimo né soffro più l’incommodo delle mani. Il signor maestro e tutta la famiglia la salutano unitamente colla cara consorte a cui unisco i miei. La prego di un bacio al fratellino. Mi continui il paterno affetto e mi creda. N° 5.
Padova, li 20 marzo 1819
suo devotissimo figlio Francesco Salghetti
L’avverto che io non mai ricevetti i suoi doni perché quelli rimasero in sanità di Venezia.
Nel verso: All’ornatissimo signore il signor Giuseppe Salghetti- Drioli Zara