Padova, li 20 maggio 1819
Stimatissimo signor padre, finalmente con sommo mio contento rilevai che la mamà è giunta a Venezia per cui ora non più mesi né settimane, ma giorni soltanto mi restano onde poterla vedere ed abbracciare.
Contemporaneamente a tale fausto avviso accolsi la gradita di lei lettera n° 7 e mi riuscì dispiacevole il lagno in essa contenuto relativamente alla mancanza di ricevimento di miei scritti, mentre dopo il n° 7 diressi a lei altre tre lettere segnate colli n° 8, 9, 10.
Sebbene la suddetta n° 7 non mi ragguagli del di lei stato di salute, pare spero anzi tengo per certo che si attroverà bene e che appunto per questo ne sia avvenuta la dimenticanza.
Li signori Beggio, il cavaliere Parma, Fogazzari, Bordini et cetera m’imposero di riverirla, così pure anche il signor Cechetti che due giorni sono mi venne a trovare. Accolga eziandio di tutto cuore un abbraccio dal
di lei rispettoso ad affettuoso figlio Francesco
Nel verso: All’ornatissimo signore il signor Giuseppe Salghetti-Drioli Zara