Nel 1819 Francesco Salghetti-Drioli aveva otto anni; era, infatti, nato nel 1811 e battezzato il 26 marzo di quell’anno. Era figlio di Giuseppe Salghetti-Drioli (1774-1822) e di Giuseppina Bassan (1783-1857.
Di Francesco bambino non abbiamo ritratti. Si è conservato invece un ritratto di Francesco adulto.
Francesco Salghetti-Drioli (1811-1877)
Fu dipinto da Antonio Zuccaro, ritrattista di scuola veneziana che operò prima in Grecia e poi in Dalmazia e a Trieste e fu aiutato e protetto da Francesco, il quale fu a sua volta pittore. Egli, infatti, accanto all’attività imprenditoriale praticò la pittura con risultati apprezzabili, grazie all’educazione ricevuta, alle qualificate frequentazioni con intellettuali della sua epoca e all’inclinazione naturale coltivata anche con l’incoraggiamento della madre.
Di lui si conoscono tre autoritratti: uno dipinto su un medaglione inviato alla fidanzata Angelica quando era ancora a Firenze; uno attualmente conservato agli Uffizi e il terzo realizzato per l’amico arcivescovo Josip Juraj Strossmayer, ora conservato all’Accademia di Zagabria.
La sua rilevanza di intellettuale, inserito nei dibattiti culturali e politici contemporanei, sta emergendo sempre più netta dagli studi che alcuni studiosi hanno recentemente condotto. Proprio pensando alla sua dimensione adulta di imprenditore e di intellettuale, aumenta la tenerezza nel leggere le sue lettere infantili, che presento senza commenti ridondanti nella loro freschezza e ingenuità. In altre sedi si possono reperire notizie sulla famiglia, sulla fabbrica di maraschino, sulla società dalmata e sulla poliedrica attività di Francesco “pittor”.
Del suo soggiorno padovano rimangono 24 lettere spedite ai genitori e conservate in parte in Italia (busta 93, fasc.2, docc. a-k) e a Zara (busta 152, fasc.1).